Pussy Riot
18.08.2012 12:15Il gesto compiuto da queste giovani donne mi sembra richiamare per assonanza la presenza di Gesù nel Tempio quando lui rovescia i tavoli dei cambiavalute e critica il potere che si accentra nel Tempio di Gerusalemme del suo tempo.
Come lui, le tre giovani usano i loro corpi in una performance critica del potere che tiene insieme la religione che legittima la violenza dello stato.
Inoltre Nadezhda Tolokonnikova, 23 anni, Maria Alekhina 24 anni, e Ekaterina Samutsevich, 29 anni, hanno identificato, con la chiarezza che solo i gesti possono avere, il patriarcato che vige nella chiesa. Un patriarcato che esclude le donne e i laici dai luoghi del sacro, che tiene fuori i corpi, che codifica i colori e le musiche che sono ammesse e quelle che sono "inappropriate" - un termine che è tornato più volte nel testo di condanna pronunciato contro di loro.
Ma cosa è inappropriato di fronte alla presenza divina? non pervade forse tutta la nostra esistenza? non è forse quella la fonte di ogni musica, colore, movimento di danza, di ogni elemento materiale e spirituale dell'esistenza? Il giudizio che separa ciò che è appropriato o inappropriato appartiene al potere che ha sempre voluto riservare spazi ai maschi escludendo le donne, ai bianchi escludendo le persone di colore, agli occidentali escludendo gli indigeni e i nativi, i colonizzati che devono solo tacere e obbedire.
Con la loro presenza fisica nel luogo del potere religioso e patriarcale, con la loro preghiera contro Putin rivolta all'unica presenza divina femminile ammessa in quel luogo, Maria, le Pussy Riot hanno fatto esplodere le contraddizioni della chiesa, di tutte le chiese.
E proprio la resistenza dei corpi è quella che si oppone al potere e ne rende visibili le contraddizioni. Non è questo anche il messaggio della croce? la resistenza di Gesù che con il suo corpo si oppone alle logiche di morte del potere imperiale e della religione che lo sostiene, una resistenza che si può fare solo stando in presenza, annuncio di resurrezione.
Mi auguro che ci sia una revisione del processo e la cancellazione della condanna contro le tre giovani coraggiose e audaci. Intanto mi rallegro che ci siano giovani donne che sentono così disperatamente il bisogno di libertà da mettere in gioco i loro corpi e le loro vite.